Allegato 1c - Farmaci analoghi
nucleosidici/nucleotidici per il trattamento dell’epatite cronica B.
La disponibilità dell’Entecavir, analogo ad alta potenza
antivirale, alta barriera genetica e bassa tossicità per il trattamento
antivirale cronico del virus epatite B va considerata una preziosa risorsa per
i pazienti con indicazione al trattamento, non pretrattati con analoghi, con
alta carica virale ed alto rischio di progressione clinica. Analogamente dicasi
per il Tenofovir, in tutti i pazienti non a rischio di tossicità renale,
glomerulare e tubulare in particolare.
Il trattamento antivirale andrà infatti
protratto, salvo eccezioni, per l’intera vita, così come quello con qualsiasi
altro analogo o combinazioni di analoghi (1-7). Nella profilassi della
riattivazione del virus epatite B in corso di immunodeplezione di qualsiasi
natura, l’impiego dell’Entecavir e del Tenofovir invece della Lamivudina
dovrebbe essere valutato in tutti i casi HbsAg positivi, in accordo con le più
recenti evidenze di letteratura e le linee guida di settore (2-4,8-11).
La recente introduzione del Tenofovir, analogo nucleotidico
ad alta potenza antivirale, alta barriera genetica e modesta potenziale
tossicità renale, tra gli antivirali prescrivibili e rimborsabili per
l’infezione cronica da HBV apre alla possibilità che tale molecola possa essere
impiegata: nelle linee avanzate di terapia, anche in associazione ad altri
analoghi, ove opportuno, secondo le evidenze e le raccomandazioni di
letteratura; nella prima linea di trattamento, sulla scorta dei dati di
letteratura disponibili. I dati relativi alla bassa o assente selezione di
farmaco resistenza da parte della monoterapia con Tenofovir, in combinazione
con il costo di registrazione contenuto, suggeriscono che il Tenofovir possa di fatto trovare impiego in qualsiasi linea di terapia, in
pazienti con infezione cronica a rischio di progressione clinica e valido
profilo renale (2,3,12-14).
Per quanto riguarda la Telbivudina, nella nostra area sono
numerosi i pazienti con carica virale relativamente bassa (<106
UI/mL), e per tale ragione il farmaco può essere considerato una valida
alternativa all’Entecavir ed al Tenofovir in prima linea per tali pazienti. Una
speciale indicazione può trovare tale molecola nelle pazienti in gravidanza o
in generale in età fertile, nelle quali il trattamento dell’infezione da HBV
trovi appropriata indicazione, vista la documentata sicurezza per il feto di
tale presidio (15).
Alla luce di tali elementi, i protocolli di terapia
associativa tra differenti presidi per il trattamento del virus epatite B
andrebbero valutati sempre in seconda battuta, ed a fronte della
evidenza, magari anche precoce, del fallimento del trattamento
monoterapico. I dati più solidi di letteratura – sia per sicurezza che
efficacia - riguardano al momento l’add-on di Adefovir a pazienti in precoce
fallimento a Lamivudina (16-19). Si raccomanda pertanto di impiegare sempre uno
solo dei nucleosidici/nucleotidici disponibili in prima linea, in ottemperanza
alle raccomandazioni ministeriali sulla rimborsabilità ed alle linee guida
internazionali. Si raccomanda inoltre di monitorare frequentemente l’andamento
della carica virale di HBV (massimo ogni 4 mesi) e di
fare ricorso alla terapia associativa tra due analoghi per le linee successive
alla prima solo quando vi sia reale evidenza di controllo scarso o inefficiente
da parte di un singolo analogo, possibilmente ricorrendo allo studio delle
resistenze di HBV selezionate dalla(e) precedente(i) linee di terapia (2-4).
Referenze
2. Papatheodoridis
GV, Manolakopoulos S, Dusheiko G, Archimandritis AJ. Therapeutic strategies in the management of patients
with chronic hepatitis B virus infection. Lancet Infect Dis. 2008; 8:167-783.
3. Andersson KL, Chung RT. Monitoring during
and after antiviral therapy for hepatitis B. Hepatology. 2009; 49:S166-73.
9. Marzano A, Alessandria C, Rizzetto M.
Definition of hepatitis B infection for the best practice in chronic disease
and in immunosuppressed patients. J Hepatol. 2008; 48:515-6.
10. European Association For
The Study Of The Liver. EASL Clinical Practice Guidelines: management of
chronic hepatitis B. J Hepatol. 2009; 50:227-42.
14. Nash K. Telbivudine in the treatment of
chronic hepatitis B. Adv Ther. 2009; 26:155-69.